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Voci di dissenso per la Comunione a Berlusconi

Pubblico questa lettera che è stata scritta da Dalia di Treviso e mandata ad alcuni giornali. Dalia l’ha lasciata come commento al post che ho pubblicato ieri sulla lettera di Don Paolo Farinella, mi sembra giusto pubblicare una delle tante voci di semplici cittadini/credenti che rimangono increduli di fronte all’arroganza del personaggio Berlusconi e al silenzio della Chiesa di fronte a questi atti pubblici di sfregio alle leggi cattoliche.
Oggi però su Repubblica c’è il commento dell’Arcivescovo Gianfranco Girotti che afferma che la comunicione di Berlusconi è lecita perchè separato dalla moglie sposata con rito civile e quindi non vive più nel “peccato”. Si augura che prima di ricevere la comunione si sia confessato.
Ecco spiegato il mistero non è il divorzio il peccato ma il convivere con una donna al di fuori del matrimonio. E io che avevo capito che era anche il divorzio ad essere considerato peccato. Mah!!!!! Una cosa è certa i soldi e il potere ti permettono di fare leggi e regole solo per te, i soldi comprono proprio tutto.

Comunione ai divorziati? No, solo ai puri e senza peccato. (Benedetto XVI – 2008).
Da allora è cambiato qualcosa?
Durante il funerale di Raimondo Vianello, un pluridivorziato conosciuto anche come abituale frequentatore di prostitute,si è accostato al Sacramento Eucaristico e il celebrante gli ha dato la comunione, conoscendo benissimo l’identità del soggetto e la sua situazione “matrimoniale”!
Ma ai divorziati risposati questo sacramento non era vietato? Domando ancora : “E’ cambiato qualcosa”?
Ricordo ancora il dolore di una madre alla quale è stato impedito, al Battesimo della propria figlia, durante i Riti del Sabato antecedente la Pasqua, di accompagnarla sull’altare perché divorziata e convivente, quindi “peccatrice” !
Ricordo lo sconcerto di un bambino, figlio di genitori che avevano preferito il matrimonio civile a quello religioso, e quindi “peccatori”, al quale un solerte parroco non voleva far fare la Prima Comunione con i suoi compagni!
Ripeto: è cambiato qualcosa? O anche per la Chiesa vale la legge dei due pesi e due misura: una per i poveri cristi e l’altra per i potenti, che così si sentiranno autorizzati a continuare nel loro immorale comportamento?
Perché la Chiesa stigmatizza i comportamenti sessuali , soprattutto di donne e gay, e riesce a “sorvolare” sulle violenze che queste categorie subiscono, per esempio il Cardinal Tarcisio Bertone non ha fatto alcun commento per l’ultimo assassinio di una moglie da parte del marito violento che da anni vessava lei ed i figli. Siete certi che se questa donna, prima di venire ammazzata, avesse deciso di divorziare dal marito e magari rifarsi una famiglia con una persona più degna, avrebbe vissuto nel peccato? E su un altro peccato mortale, il furto, che tale rimane anche se si chiama concussione o corruzione o ancora evasione fiscale gli interventi,se mai ci sono, non sono certo così puntuali ed incisivi. Io trovo in tutto questo in po’ incoerente e mi pongo , purtroppo sempre più frequentemente, di domandarmi se è questa la Chiesa per cui Dio volle sacrificare la vita di suo figlio Gesù .

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