Domenica 8 Marzo, anzichè essere a qualche evento per la giornata della Donna, ho iniziato il ritiro di alcuni giorni nel Monastero di Clausura di Baggiovara. Strano vero?, io con il mio trascorso, con la mia storia di persona di sinistra, ex-delegata FIOM che si va a chiudere in un Monastero di Clausura. Ci sta. Nel percorso spirituale che sto facendo ed è un’esperienza che rifarei molto volentieri.
5 giorni senza contatti con il mondo esterno, senza telefono, senza internet. Preghiera e silenzio. E la preghiera non letta ma salmodiata, porta alla riflessione. E il silenzio delle ore in cui non è ammessa la chiacchera, ma solo se è necessario ed indispensabile una parola veloce, ti permette di stare con te stessa in pace.
E’ una bella esperienza che non mi è pesata, anzi ne sento la mancanza sento la mancanza del silenzio condiviso con altre persone che non ti fa sentire sola, un silenzio comunitario. Sento la mancanza della preghiera condivisa con altre persone, anche se ora alla mattina ho preso l’abitudine di recitare le lodi mattutine da sola prima di uscire per andare al lavoro. Anche se non è piacevole come in convento perchè sono sola nella recita, è l’unico momento della giornata in cui mi fermo e lo dedico al mio bisogno di spiritualità e lo dedico a me stessa.
Ammetto che anche la semplicità, a volte la ingenuità, delle suore mi ha riempito il cuore di tenerezza.
Il mio percorso è ancora all’inizio, ancora non ho trovato ciò che cerco ma l’importante è non fermarmi.