In quel tempo. Il Signore Gesù disse: “Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli ancora per poco sono con voi: voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. ”
Parola del Signore
Questo passo del Vangelo e mi fa fare una riflessione in questo percorso di ricerca della fede. Quanti sono i veri cristiani e quanti sono i sedicenti cristiani? E’ semplice amare chi è simile a noi, chi con noi condivide modi di vita, cultura, idee ed ideali. Difficile invece amare chi è diverso per idee politiche, per percorsi ed esperienze di vita, per cultura. Accogliere, includere, perdonare, essere misericordiosi non dovrebbero essere azioni forzate fatte per obbedienza e per moralismo ma naturali perché base della parola di Cristo. Certo non tutti siamo santi e senza peccato, abbiamo cadute e ricadute ma credo che l’aver coscienza del proprio peccato e di avere il desiderio di non commetterlo ci renda discepoli di Cristo.
Ma mi viene invece da pensare che sia tutto un sogno e un desiderio non realizzabile perché anche nelle così dette comunità cristiane, i sentimenti che fanno da padroni sono l’invidia, la prepotenza, l’egoismo, la prevaricazione, la voglia di fare pensando di essere migliori degli altri.
Quindi se sono arrabbiata con qualcuno e il mio primo pensiero è quello di strozzarlo prendo un respiro profondo, capisco che sto provando sentimenti sbagliati e che sto guardando l’altro in maniera sbagliata e provo a guardarlo in maniera diversa cercando di guardare il suo cuore e il suo bisogno, magari non riuscendoci continuando a non amarlo ma forse dimenticando l’ira e la rabbia.