I dati errati della Lombardia

Ormai sono quasi 4 anni che non lavoro essendo andata prima in mobilità e poi in pensione, ma ho lavorato per anni nel mondo dell’informatica e avevo a che fare con dati contabili e pubblicazioni di tali dati. Ero abituata, prima della pubblicazione di controllarli e di verificare se erano coerenti con i dati dei periodi precedenti. Nel caso di dati non congruenti li verificavo. Un errore umano nell’inserimento di alcuni dati era prevedibile per cui, con procedure automatiche, effettuavo dell verifiche e segnalavo le anomalie. Il tutto ovviamente prima di pubblicare i dati non a posteriori. E i dati sulla pandemia sono dati importanti perchè coinvolgono la vita di milioni di persone e quindi non è ammissibile che non ci sia stato nè a livello regionale, che ha fornito i dati allo stato centrale, nè a livello centrale una verifica di coerenza del dato prima del suo utilizzo.

Ora mi domando quanto siano affidabili i dati che tutti i giorni vediamo pubblicati e sulla base dei quali odottiamo scelte che incidono in modo significativo sulla nostra vita?.

E ammetto che la cosa che mi fa più arrabbiare è l’arroganza di chi ha la responsabilità di questi dati, nel non ammettere l’errore originario. Non avere l’umiltà di chiedere scusa come prima cosa, a tutti quelle centinai di migliaia di lavoratori che si sono visti privati della possibilità di lavorare e di avere quindi un minimo di fonte di reddito, è la prima cosa che avrebbero dovuto fare.

Lascia un commento