Oggi sono stata a vedere tre mostre fotografiche. La prima “I giorni del parco Lambro“ , ( Fondazione Forma) sono andata a vederla per la curiosità di verificare se tra i volti fotografati avrei riconosciuto qualcuno.
Ricordo i due anni dei concerti di “ReNudo” al parco Lambro.
Erano i tempi in cui andavo a scuola lì vicino erano i tempi un po’ della ribellione “sesso, droga e rock-roll”. Erano i tempi dei collettivi femministi (” l’utero è mio e lo gestisco io”, ” tremate, tremate le streghe sono tornate” erano gli slogan di quei tempi).
Io ho ricordi contrastanti di quel tempo, lieti e pesanti. Erano i tempi dell’impegno politico, delle manifestazioni di piazza, dei cortei dove andavi con i limoni in tasca e il fazzoletto per ripararti dai gas lacrimogeni, erano i tempi dello slogan “AZ36 fascista dove sei” dei morti durante le manifestazioni, il periodo del terrorismo da una parte e della disillusione dall’altra. Quanti amici disillusi dalla politica, che dopo anni di lotte e di impegno politico si sono scoperti soli, indifesi e incapaci di vivere e che sono caduti nell’eroina e se ne sono andati.
Pensavo che vedendo le foto della mostra avrei visto volti pieni di speranza e gioiosi e invece ho guardato bene quei volti, erano tristi, disillusi, incazzati e sorridenti solo con un cilum in mano fatti e strafatti.
Pensavo di uscire dalla mostra con bei ricordi rinfrescati e invece ne sono uscita con la tristezza e la consapevolezza che forse quei tempi non erano stati così strepitosi come me li ricordavo.
Comunque visto che è gratis andrò a rifarci un giro a riguardare con attenzione quelle foto.
Poi sono andata a vedere la mostra di William Klein-Il mondo a modo suo. Altra storia, altre foto alcune veramente emozionanti. Artista che ha usato diverse forme, la pittura, la fotografia, il cinema per esprimersi e a me sono piaciute molto alcune foto di moda e alcune foto del Giappone. La mostra costa € 12 ma merita di essere vista. Non so come dire ma quelle foto sono vere esprimono una realtà, non sono costruite e anche la stampa in bianco e nero dà un impatto incredibile a quegli scorci di vita.
Ed in ultimo la terza mostra lungo via Dante, all’aperto della Fondazione Sacra Famiglia per i suoi 120 di attività. Le foto ritraggono ospiti, educatori e volontari e raccontano una realtà che spesso vogliamo non vedere che è fatto di disabilità e fragilità e ci mostrano un posto dove la misericordia non è una parola vuota ma è una parole che trova la sua realizzazione ogni giorno.