Giuseppe Pinelli

Sono passate sottotono le celebrazioni in ricordo del “malore” di Pinelli che lo portò a cadere dalla finestra della questura il 15 dicembre 1969 mentre veniva interrogato a seguito della strage di piazza Fontana avvenuta il 12 dicembre del 1969.

La foto l’ho presa da

Non c’è un rigo sull’unità, non c’è un rigo su Repubblica. Altri giornali non li ho letti ma dubito che ci sia qualcuno che abbia scritto qualcosa.
E anche in rete non c’è molto. E’ vero sono passati quasi 40 anni ma non è stata fatta ancora giustizia.
Qui sotto le parole della canzone “La Ballata di Pinelli”

Quella sera a Milano era caldo
ma che caldo che caldo faceva
brigadiere apra un po’ la finestra
ad un tratto Pinelli cascò.

Signor questore io gliel’ho già detto
lo ripeto che sono innocente
anarchia non vuol dire bombe
ma giustizia amor libertà.

Poche storie confessa Pinelli
il tuo amico Valpreda ha parlato
è l’autore del vile attentato
e il suo socio sappiamo sei tu.

Impossibile grida Pinelli
un compagno non può averlo fatto
e l’autore di questo misfatto
tra i padroni bisogna cercar.

Stiamo attenti indiziato Pinelli
questa stanza è già piena di fumo
se tu insisti apriam la finestra
quattro piani son duri da far.

Quella sera a Milano era caldo
ma che caldo, che caldo faceva
brigadiere apra un po’ la finestra
ad un tratto Pinelli cascò.

L’hanno ucciso perché era un compagno
non importa se era innocente
“Era anarchico e questo ci basta”
disse Guida il feroce questor.

C’è un bara e tremila compagni
stringevamo le nere bandiere
in quel giorno l’abbiamo giurato
non finisce di certo così.

Calabresi e tu Guida assassini
che un compagno ci avete ammazzato
l’anarchia non avete fermato
ed il popolo alfin vincerà.

Quella sera a Milano era caldo
ma che caldo, che caldo faceva
brigadiere apra un po’ la finestra
ad un tratto Pinelli cascò.

[E tu Guida e tu Calabresi
Se un compagno ci avete ammazzato
Per coprire una strage di stato
Questa lotta più dura sarà.]

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