Quest’estate mi era stata consigliata la lettura di questo libro ma non l’ho presa in considerazione fino a che non ho seguito l’incontro di presentazione tenuto al Meeting di Rimini.
Dopo averlo visto mi sono riconosciuta in parte nella storia di questo uomo con un passato in cui il cristianesimo l’aveva lambito ma non attratto e con un passato di lotte per una giustizia sociale, che lo hanno portato prima ad espatriare dalla sua terra, la Spagna al tempo sotto la dittatura di Franco, poi a militare nell’ETA e, infine a riconoscere che nella violenza non c’è libertà. L’incontro casuale con quella che lui chiama “una strana tribù”, cioè la Fraternità di Comunione e Liberazione, l’ha prima interrogato e attirato tanto da desiderare di studiarla come sociologo e poi condotto alla scoperta della ragionevolezza di essere cristiano.