Ieri con mia sorella ed un’amica siamo andate alla Statale di Milano ad ascoltare un concerto di Giuseppina Torre nell’ambito del programma Piano City Milano.
Fin dall’inizio è stato emozionante ascoltare le parole di apertura al concerto della pianista estremamente emozionata, che si asciugava le lacrime, perché questo anno e mezzo di fermo, che ha colpito in particolare modo la cultura, aveva tolto agli artisti non solo lavoro, ma l’emozione e la forza che il far musica / teatro dal vivo trasmette a loro e trasmette a tutti. Molti artisti hanno cercato di supplire alla mancanza di lavoro facendo concerti in streaming ma non è la stessa cosa. Non lo è per chi ascolta, non lo è per chi suona. Manca quel passaggio e ascolto delle emozioni che c’è in presenza tra artista e pubblico.
La scomodità dello star seduti a terra, non ha tolto nella all’emozione dell’ascolto. Come si dice ora la location era fantastica comunque: l’Università Statale che racchiude in sé tanta storia e tanta cultura.