#SaranonSarà

Con un post sulla mia bacheca, che ammetto non ricordo neanche da chi mi è arrivato, stamane ho deciso di onorare il 2 giugno,70 anni non solo della Repubblica ma 70 dal diritto di voto alle donne, partecipando al flashmob nato spontaneamente e cresciuto tramite Facebook.

Sara Di Pierantonio non è la prima donna di quest’anno e non è purtroppo l’ultima, la media è di una donna uccisa ogni 3 giorni. E non dimentichiamo i figli uccisi per odio contro la madre.

Questo flashmob è stata per lo più un’assemblea pubblica di fronte a Palazzo Marino, dove diverse donne hanno dato voce alla rabbia, al dolore e alla voglia di reagire. Una richiesta pressante alla politica per avere finanziamenti certi e mirati per i centri antiviolenza, per programmi educativi nelle scuole. E’ stato un momento per ricordare cha la violenza alle donne non è solo quella omicida ma è anche quella giornaliera che si vive sui luoghi di lavoro, per le strade in famiglia. E’ violenza psicologica e non solo fisica. Ed è stato anche un richiamo alle donne stesse che spesso mancano di solidarietà tra di loro e che anzi, specialmente sul luogo di lavoro, sono più violente degli uomini stessi.

E’ stato un momento di informazione come per esempio la distribuzione di un volantino con i centri antiviolenza ( cliccate e scaricate) presenti a Milano e di un volantino con l’iniziativa “Posto occupato”   ( il link per avere maggiori dettagli sull’iniziativa) un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza.

E’ un’iniziativa partita il 29 giugno del 2013 dall’anfiteatro della villa comunale di Rometta (Messina) luogo di nascita di Maria Andaloro che ne è l’ideatrice.
La prima fila dell’anfiteatro era occupata da un paio di scarpe rosse, un mazzo di chiavi, accanto una borsa. Oggetti cristallizzati per sempre testimoni di questi delitti ormai seriali. L’iniziativa inviata a riservare nei teatri, nei cinema, nei luoghi pubblici un posto occupato per simboleggiare un’assenza che avrebbe dovuto essere presenza se non ci fosse stato l’incrocio con un uomo violento.
E per ultimo un saluto dal sindaco uscente Pisapia

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