Domenica pomeriggio ero con una zia settantenne ed una sua amica, sedute sulla panchina dei giardini a chiaccherare. Zia e amica cattoliche praticanti che non si perdono una messa. E nel chiaccherare è saltato fuori l’argomento Berlusconi.
Ecco allora uscire dalla bocca dell’amica fervante cattolica la difesa della privacy del premier e il suo diritto a far quel che vuole sotto le lenzuola. Meglio lui di un Prodi che nel lontano 1993 in una notte rubò dai conti correnti degli italiani il 6 per mille per fare quadrare il bilancio e permetterci di entrare in Europa.
Ecco questi cattolici ferventi a me impediscono di amare chi voglio, di costruirmi una famiglia al di fuori dei canoni cattolici, di decidere il mio fine vita e al premier concedono tutto e per lui inventano una morale tutta particolare.
Purtroppo non è l’unica persona. Ci sono molti come lei che accettano che il premier evada le tasse, dica bugie, copra mafiosi, corrompa giudici e testimoni in cambio poi di cosa? di meno tasse pagate? Ma poi si lamentano dei servizi non efficenti, delle liste di attesa negli ospedali ecc. Certo se ci fosse una lotta alla corruzione e all’evasione potremmo pagare tutti meno tasse. Ma una seria lotta alla corruzione e all’evasione può essere fatta solo da chi crede in questi valori e principi non da chi corrompe ed evade.