E’ passato un anno dalla diagnosi che ha sconvolto tutta la famiglia. Un anno e ancora non ne siamo fuori. In questo anno ho visto la sofferenza di molti bambini e ho conosciuto la mia totale impotenza davanti a tanto dolore. Ma ho conosciuto anche tanta umanità, tanta dedizione, tanto amore negli operatori ( medici, infermieri, maestre, ausiliari ecc) dell’ospedale San Matteo.
La malattia specialmente questo tipo di malattia (leucemia) che colpisce i bambini è difficile da accettare. E’ difficile guardare negli occhi un bambino sottoposto a chemio, e trovare parole di normalità. E’ difficile comportarsi come se tutto fosse normale, solo una brutta e lunga malattia che passerà.
Ed è difficile stare accanto ai genitori perché l’unico aiuto che si può dare è un supporto operativo; esserci per eventuali commissioni o altro ma non c’è modo per alleviare loro il dolore specialmente se manca la fede.
Io invece posso condividere questo dolore con gli amici che mi accompagnano nel mio percorso di fede, trovo conforto nella preghiera e nella certezza che un senso a tutto questo dolore c’è e posso affidare questo dolore a Cristo certa della Sua misericordia.