Ultima tappa questa volta sono partita con Daniela e PierAngelo perchè ho visto che riesco a tenere il loro passo, ho troppo male ai piedi e preferisco essere in compagnia in caso di bisogno. Mi illudo di poter eventualmente mettere in atto il piano B prendere un pullman per raggiungere Pavia nel caso di sofferenza elevata ai piedi, ma durante il cammino, mi rendo conto che non sarà possibile applicare il piano B perchè siamo fuori da tragitti coperti da servizio di autolinee.
Unico momento di sosta dopo soli 4 km da Garlasco ci siamo fermati a Groppello Cairoli a bere un caffè.
I primi 2 km sono stati fatti in prati con erba alta e bagnata e sentivo i piedi fare scic sciac e già mi pensavo il giorno dopo a letto con la febbre. A Villanova d’Ardenghi ci siamo fermati un attimo su una panchina per togliere le felpe perchè anche se nuvoloso faceva caldo.
Da lì nessun altro punto dove potersi fermare. Nè un muretto, nè un sasso figuriamoci una panchina. Sono arrivata a Pavia per inerzia. I piedi urlavano vendetta.
Il percorso è piacevole la parte finale è lungo gli argini del Ticino anche se noi abbiamo fatto per errore, la strada asfaltata e quindi più lontani dagli argini. L’arrivo è a Borgo Ticino al ponte vecchio di Pavia.
Devo ringraziare Pierangelo e Daniela senza i quali non so come sarei riuscita ad arrivare a Pavia. Abbiamo tenuto una media di passo superiore ai 5 km/h.
Arrivati a Pavia un breve momento di ristoro e poi io a prendere il treno e loro di nuovo in cammino verso Belgiosio. Tappa finale del loro cammino non lo so, non hanno tempo per arivare a Roma ma sicuramente molto vicino.
Ho rinunciato a mettere il timbro sulle credenziali, non sarei riuscita a fare altri 2 km per arrivare all’ostello per il timbro e altre 3 per arrivare alla stazione. A prova dell’arrivo a Pavia ci sono le foto e la traccia GPS.
Cosa mi porto a casa da questi 4 giorni? la certezza che da soli non si fa molto e che la compagnia è essenziale per crescere e vivere.