Racconto domenicale

Ho passato la giornata in manifestazione. Al mattino con l’ANPI in piazza della Scala e poi in breve corteo attraverso la galleria per raggiungere piazza Mercanti a deporre una corona. Era la giornata anche della Stramilano per cui quando siamo arrivati in Piazza Mercanti stavano smontando i banchi di ristoro e si era in mezzo al rumore e all’immondizia.
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Finita la manifestazione non sapevo cosa fare fino alle 15 ora di inizio dell’happening culturale antifascista previsto in piazza della Scala, per cui sono andata a fare un giro in Piazza Missori curiosa di vedere dove Forza Nuova era a fare il convegno.
Arrivata davanti all’hotel Cavalieri c’era solo una camionetta di polizia. Mezz’ora dopo erano arrivati diversi pulmini di carabinieri e polizia, diverse macchine di poliziotti in borghese. Io ero tranquillamente seduta sotto le mura e lì sono rimasta per oltre un’ora.

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Per sgranghirmi le gambe mi sono spostata all’angolo di piazza Missori con via Dell’Unione di fronte più o meno all’hotel ed ho scattato alcune foto.
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Vicino a me c’erano tre ragazzi uno dei quali fotografo free lance che aveva scattato alcune foto.
Si sono avvicinati tre poliziotti in borghese che hanno chiesto al fotografo free lance se era accreditato o no e hanno controllato i documenti di tutti e tre i ragazzi. Dopo il controllo hanno detto che non si potevano fare foto perchè permesso solo a fotografi accreditati. A me non sono stati chiesti i documenti : sono signora di mezz’età e non rischiosa.
Nel frattempo tutte le strade di accesso alla piazza erano state bloccate dalla polizia.
Un quarto d’ora più tardi lo stesso gruppo di poliziotti si è avvicinato e ci ha fatto allontanare oltre i blocchi isitutiti dalla polizia.
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Ho il sospetto di non abitare più in uno stato democratico se come singola cittadina non posso stare in un posto.
Poco dopo sono arrivati i tre pulman con quelli di Forza Nuova.
Mi sono trasferita in Piazza della Scala dove era iniziato l’happening culturale
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Dopo l’intervento di Moni Ovada è iniziato a piovere per cui ci si è trasferiti sotto la galleria.
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C’era la banda degli ottoni del centro sociale “Il Torchiera” che ha allietato l’attesa del sereno.
Sono state suonate canzoni di lotta alcune delle quali mi hanno fatto ritornare alla mente i miei anni
di studentessa militante degli anni 70. Anni in cui i fascisti non avrebbero potuto fare un convegno e ci sarebbe stato un’altro tipo di presidio antifascista. I tempi passano e le modalità di lotta cambiano.
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Verso le 18 io me ne sono andata ma l’happening è continuato

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