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Strage infinita :3 morti sul lavoro a Capua

Un altro incidente sul lavoro che coinvolge più lavoratori ( tre) che occupa le prime pagine. Incidente per il quale aspettiamo di avere risposto sul perchè si sia verificato. Dicono che l’azienda dove è successo sia un’azienda molto attenta alla sicurezza e che investe molto.
Peccato che il lavoro era in appalto per cui è da chiarire se l’appaltatore ha la stessa attenzione alla sicurezza.
Sta di fatto che i costi per la sicurezza vengono visti come costi aggiuntivi che tolgono competitività alle aziende come dichiarato da un ministro di questo governo, e mica un ministro di basso livello, ma dal ministro dell’economia Tremonti ( minuti 2,40 del video allegato)
per di più ignorante perchè non esiste più la legge 626 ma la legge 81 che ha sostituito la 626 due anni fa.
In tanti settori, in tante situazione si tende a deresponsabilizzare il management e far ricadere le resposabilità, le colpe sul cittadino, sul lavorotore insomma sull’ultimo della catena.

Oggi a seguito dell’incidente tutti sindacati, politici esprimono cordoglio e indignazione per l’episodio ma siamo stufi di parole alle parole ci vogliono i fatti.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sacconi ha espresso il suo cordoglio ”il Governo partecipa al dolore dei congiunti e dei colleghi dei tre lavoratori caduti oggi a Capua. Colpisce in parrticolare il fatto che ancora una volta siano vittime di infortuni gravi o mortali nel lavoro coloro che operano in appalto specificamente nei servizi di manutenzione”.
Ma poi il ministro Sacconi appoggia la politica delle FIAT che vuole imporre ai propri lavoratori turni e metodi di lavorazione che mettono a rischio la sicurezza. Come si fa a pensare che sulla catena di montaggio uno possa rimanere fresco e attento se gli vengono ridotti i tempi di pausa e il numero delle pause, se la pausa mensa gli viene spostata a fine turno, ecc.
Gli attacchi continui ai diritti dei lavoratori portano ad una diminuzione della sicurezza, Per questo governo, per questo mondo industriale la competività si ottiene solo con la diminuzione dei costi del lavoro per cui la sicurezza è un costo eliminabile. Cos’è alla fine la vita di un operaio? un qualcosa di poco importante di operai in fila pronti a prendere quel posto ce ne sono a centinaia per cui nessun problema.
Si dice che nel 2009 ci sono stati meno morti sul lavoro rispetto il 2008. E’ ovvio se si parla in termini assoluti c’è stata e c’è ancora la crisi per cui è diminuito il lavoro e quindi sono dimunuite le situazione a rischio. Bisognerebbe fare il calcolo percentuale sulla forza lavora attiva nei due periodi per capire se c’è stata una diminuzione o no. I numeri le statistiche si possono manipolare e possno ingannare. Dipende da come si guardano
Ed in ultimo che dire dello spot governativo sulla sicurezza? Rimanda al lavoratore la responsabilità della propria sicurezza.Lo slogam è “La pretende chi si vuole bene”. Peccato che proprio per la perdita dei diritti, per la situazione in cui ci troviamo e il continuo ricatto che i lavoratori devono subire “o lavori come diciamo noi o perdi il lavoro” il lavoratore rinuncia alla sicurezza per mantenere il lavoro.

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