Ieri sono stati depositati in Cassazione due quesiti referendari sul lavoro.
I comitato promotore è sostenuto Idv, Sel, Cofferati e altri sindacalisti, esponenti della societa’ civile e giuristi. I quesiti chiedono l’abrogazione della deroga alla contrattazione collettiva e il ripristino del vecchio articolo 18 sulla reintegra.
Il quesito sulla contrattazione collettiva chiede l’abrogazione dell’articolo 8 del decreto legge del 13 agosto 2011, numero 138 che consente la stipula di contratti in deroga alla contrattazione collettiva nazionale ed e’ stata sostenuta dal ministro del Welfare, Elsa Fornero.
Il quesito sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, chiede di abrogare diverse modifiche introdotte per evitare la riassunzione dei lavoratori ingiustamente licenziati ‘liquidandoli’ solo con un indennizzo economico. Questo referendum ha già aperto discussione nella sinistra dove il PD non lo vede di buon occhio basta vedere le dichiarazioni della Bindi “Penso che fare in questo momento un referendum sull’articolo 18 sia un grave errore. Non firmerei i quesiti sulla riforma del lavoro perché questa riforma che parte dall’articolo 18 è frutto di una sintesi a cui abbiamo contribuito anche noi come Pd in maniera determinante e perché penso che la modifica all’articolo 18 sia assolutamente europea”.
Bel vanto quello del PD di aver contribuito a questa riforma in modo determinante, riforma che non ha dato facilità di assunzione per i giovani, che ha tolto garanzie per gli “anziani”.
Parte quindi il suggerimento di innondare la posta della Bindi con mail con la dicitura “GIU’ LE MANI DALL’ARTICOLO 18!” e per farlo collegatevi al sito della Camera dei deputati