Non posso far altro che associarmi a quanto dice MASSIMO GRAMELLINI oggi su “La Stampa”. C’è un parlmanento rinnovato con nuove forze politiche che dovrebbero essere più sensibili sulla questione della legalità e della presentabilità di certi personaggi. E invece c’è chi perde tempo a domandare alla rete come comportarsi dopo il furto subito degli scontrini per ben 250€, e non si interessa invece del fatto che si manda a rapprentare l’Italia nell’Assemblea parlamentare euro-mediterranea un accusato (Antonio D’Alì) di relazioni pericolose con il padrino della mafia Matteo Messina Denaro.