Ieri era il 2 Novembre giorno dei defunti, il giorno dedicato al ricordo, il ricordo di chi non c’è più, ma rimane vivo nel cuore di chi resta. È il giorno che la Chiesa Cattolica dedica sin dai tempi più antichi ai defunti, tra celebrazioni e visite al Cimitero.
Ho letto l’articolo su Avvenire di Enzio Bianchi che mi ha fatto riflettere sulla questione sepolcro, cremazione, dispersione delle ceneri. Io ho pronto da tempo il mio testamento, messo in una cornice e appeso ad una parete in casa. La mia richiesta è quella di essere cremata, e che le mie ceneri siano disperse in mare, nel mare di fronte a Levanto. Anche se sto facendo un cammino di riavvicinamento alla chiesa, rimango dell’idea che voglio essere cremata, voglio le mie ceneri disperse. Se qualcuno in vita mi ha amato, mi ricorderà nel cuore, e non avrà bisogno di una tomba sulla quale deporre a date stabilite un mazzo di fiori. Non sono una persona famosa, non lascio ai posteri scritti, musiche, opera d’arte, scoperte scentifiche, azioni coraggiose, non ho contribuito in nulla all’evoluzione in meglio di questa società, chi a parte una/due persone potrebbe voler passare a deporre un mazzo di fiori sulla mia tomba per ricordarmi? Chi avrà bisogno di una tomba per elaborare il lutto per la mia perdita? In questo momento non mi viene in mente proprio nessuno e allora perchè una tomba che ben presto risulterebbe abbandonata e sola, il proseguimento dello stato in cui oggi, viva, mi sento? No meglio cremazione e dispersione e almeno per questo voglio poter essere libera di scegliere.