Qualche giorno fa un pensionato di 67 anni ha sparato ed ucciso un ragazzo di 23 anni che si era introdotto in casa per rubare. Da qui nasce la discussione di molti che ritengono giusto l’autodifesa in casa propria fino ad arrivare all’epilogo tragico,e altri invece sono contrari all’auto-giustizia.
Io personalmente non riuscirei a sopportare l’idea di aver ucciso un altro essere umano, anche se mi rendo conto che in una situazione estrema l’istinto di sopravvivenza mi farebbe lottare come un leone per difendere la vita delle persone che amo. Ma dovrei essere attaccata dovrei essere in una situazione di lotta corpo a corpo dovrei sentire realmente che la vita dei miei cari è in pericolo.
Mai terrei consapevolmente un arma per difendermi.
Non sono come Gandhi che alla violenza non ha mai risposto con la violenza, ma ha sempre risposto con una resistenza passiva. Questo ammetto non credo che riuscirei a farlo. Ma non ritengo corretto pensare di armarsi per difendersi da un ladro da uno che mi entra in casa per portarmi via beni materiali anche se quei beni materiali mi sono costati fatica e lavoro. Intanto penso che violenza chiama violenza per cui uno che mi entra in casa con l’intento di rubarmi e mi trova con un arma in mano, se non riesco a sparare, è facile che abbia nei miei confronti uguale reazione violenta.
Non sono le cose materiali che danno il senso alla mia vita, se le perdo pazienza è altro che dovrebbe dare un senso alla mia vita. E’ un Altro che sto cercando e questo Altro non parla di odio e di violenza ma parla di amore, di incontro, di sguardo, di bello.
Colmare il cuore di odio ci dà pace? dà un senso alla nostra vita? rincorrere potere e soldi da un senso alla nostra vita? o il senso è dato dall’amore, dal vivere in letizia ogni momento della giornata, l’aiutare il mio prossimo per quello che mi è dato fare?