In questo periodo sto leggendo il libro di J. Carron “La bellezza disarmata” e riporto qui un brano letto ieri sera che mi ha colpito.
La citazione di Karl Marx “La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l’oppio dei popoli.” un tempo mi sembrava vera ora non la sento tale e di fronte a questo brano mi domando sono mai stata libera io? qual’è la mia libertà e qual’è il significato della realtà dove trovo la mia ragione del vivere?
Un invito alla libertà ( Pag, 242)
Un processo educativo non ha come scopo quello di “convincere” l’altro di ciò in cui crediamo noi – questo sarebbe un plagio -: al centro di esso ci sono due libertà in rapporto tra loro.
La libertà si muove sempre per un’attrattiva, perché il cuore dell’uomo è assetato della verità: ciascuno cerca ciò che corrisponde alle sue esigenze originali di bene, di bellezza di significato, di giustizia, di felicità che sono destate da tutto ciò che accade.
L’educazione è, perciò, un invito alla libertà dell’uomo, affinché egli inizi un cammino alla scoperta della verità delle cose. Se questo non accade la curiosità e l’affezione. che pure le cose destano, prima o poi vengono meno, e la noia vince, perché solo il vero ha la forza di permanere nel tempo. La dinamica della libertà non è arbitraria, non è un fare ciò che pare e piace, perché un uomo è veramente libero quando riconosce ed aderisce al significato della realtà; senza un significato, infatti, mancherebbe la ragione adeguata per vivere.
L’educazione è una grande sfida per il cuore dell’uomo e senza di essa è impossibile lo sviluppo della persona come ragione e libertà. Più i giovani sono sfidati nella loro ragione e libertà, più si dimostrano entusiasti di partecipare all’avventura educativa. Il problema dei giovani è, semmai, che non trovano molti adulti che li sfidano e per questo decadono.
Vorrei terminare con un testo di Tagore, che dice che tutto l’amore che un padre o un adulto deve avere nei confronti di coloro di cui desidera la crescita, quando questo amore c’è, il giovane lo riconosce perché gli viene lasciato lo spazio per crescere:”In questo mondo coloro che m’amano/cercano con tutti i mezzi/tenermi avvinto a loro./Il tuo amore è più grande del loro/ eppure mi lasci libero”. L’amore rende liberi e lascia spazio alla libertà dell’altro, perché possa crescere. Questa è la sfida che i giovani ci pongono e che noi adulti abbiamo il compito di accettare.