Come è triste quello che è successo oggi a Goro, nella rossa Emilia che non è più rossa.
Goro è amministrata da liste civiche di destra dal 1996, il PD è all’opposizione da 20 anni. Di certo l’educazione all’integrazione non è nelle corde delle amministrazioni succedutesi in questi 20 anni. In un paesino di circa 4000 anime è assurdo, inaccettabile, incivile, immorale, l’aver eretto barricate per respingere 12 pericolose donne e 8 bambini provenienti da zone di guerra, con negli occhi la paura ma anche la speranza di una vita possibile, sopravvissuti ad un viaggio pericoloso, pieno di insidie e chissà di quanti soprusi subiti.
Ma che dire della comunità cristiana di Goro, che non si è sentita chiamata ad accogliere queste 12 donne e 8 bambini ed anzi, forse, ha appoggiato questa iniziativa. Mi domando perché persone così ci fanno paura, perché li vogliamo cacciare? Forse perdiamo qualche qualcosa di materiale, ma quanto guadagniamo in termini di umanità di amore, nell’accogliere disperati, sofferenti, poveri e bisognosi e condividere con loro ciò che abbiamo?
Ci sono partiti che istigano all’odio e alla guerra santa contro i mussulmani e si dichiarano cristiani.
A tutti questi bravi cittadini cristiani, chiedo di leggere i tanti discorsi di Papa Francesco proprio sull’immigrazione, sul valore dell’accoglienza e dell’altro come per esempio:
E una delle ultime frasi di Papa Francesco «La malattia o, possiamo dire, il peccato che Gesù condanna di più è l’ipocrisia. E’ un atteggiamento ipocrita dirsi cristiani e cacciare via un rifugiato, uno che cerca aiuto, un’affamato, un assetato, cacciare via quello che ha bisogno del mio aiuto»
dovrebbe richiamare tutti i cittadini di Goro che si dicono cristiani ad una riflessione e a una presa di posizione affinché il loro paese sia un posto di accoglienza e non di respingimento.
Vorrei che il parroco di quella piccola comunità richiamasse i suoi parrocchiani al senso dell’essere cristiano. Io nel mio cammino di conversione di fronte a fatti del genere mi trovo a farmi la domanda :”Ma questo è l’AMORE cristiano?”. Per fortuna la compagnia che seguo mi da un altro esempio e un altro messaggio ed è quello che mi fa mantenere il desiderio di Cristo nella mia vita. E comunque ognuno è responsabile di ciò che fa e tutte le persone che oggi hanno presidiato la loro città per impedire l’accoglienza di 12 donne e 8 bambini, sono responsabili. Sono persone libere che liberamente hanno deciso di buttare nella spazzatura la loro umanità per dare spazio all’egoismo e alla violenza.