In piena pandemia, con lo spettro di una terza ondata Renzi ha ritirato le ministre di Italia Viva dal governo ed ora si è aperta la crisi di governo. Ho ascoltato la conferenza stampa di Renzi ed ho visto la serie di commenti dei segretari di partito e politici vari sui social. Il primo pensiero che mi viene è dire che anche se non amo Renzi ciò che ha dichiarato in conferenza stampa lo condivido anche se poi nei fatti è tutto il contrario di ciò che ha fatto Renzi nel suo passato politico come capo del governo e come segretario del PD. Quindi che dire? non sono un’analista politica, non riesco a capire tutti i giochetti politici so solo che personalmente sono stanca di tutta la visibilità che i politici cercano sui social, di tutti i loro commenti e reazioni. Mi piacerebbe che tutti si prendessero una due giornate di ritiro e di silenzio e iniziassero veramente a lavorare non per se stessi ma per il bene comune. E’ vero che tutti i politici, e non ne vedo uno che non sia così, guardano al presente, ai sondaggi sul loro gradimento e non sono capaci di vedere al di là del loro naso. Piovono soldi dall’Europa e la politica dovrebbe dimostrare di avere la capacità di usare al meglio questi soldi senza disperderli in inutili spese e bonus ma non è così. Anzichè spendere il tempo nel semplificare procedure di utilizzo dei fondi ( senza però non perderne il controllo e la verifica che tali soldi siano spesi correttamente e che non finiscano in tangenti) il tempo si spende nella ricerca di consensi. La vita reale deigli italiani risulta solo uno slogan da sbandierare per ricevere consensi ma non interessa realmente a nessun politico. Si parla di grandi opere, ma non è dalle grandi opere che a mio avviso riparte il paese perchè le grandi opere portano profitto solo alle grandi aziende e, l’Italia è fatta di piccole e medie imprese. C’è bisogno certo di grandi opere ma non solo quelle. Ed è vero siamo una democrazia parlamentare e da quasi un anno le prerogative del Parlamento sono state scavalcate. L’emergenza Covid aveva ed ha certamente bisogno di azioni celeri ma non si può continuare a procedere per Decreti. C’è bisogno di una maggior collegialità nella discussione di azioni di largo e lungo respiro. C’è bisogno di abbandonare le ideologie e di guardare la realtà. Sono demoralizzata e non so cosa sarà il nostro futuro, ma da questa crisi io speravo che si uscisse migliori ma la realtà mi dice altro.
Renzi ha sbagliato è sempre stato un arrogante, un narcisista. Ha solo distrutto si definisce un costruttore ma di cosa? Aveva un partito al 40% e l’ha portato al 17%. Si appella al rispetto del Parlamento quando lui con la sua riforma bocciata voleva esautorarlo, svuotarlo. Doveva ritirarsi dalla politica se perdeva il referendum. Ha perso ma ancora è qui a pretendere di fare da padrone e di avere l’unica verità in mano. Non ha mai accettato il dialogo e ora richiede dialogo. L’incoerenza è la sua prerogativa. E intanto il paese crolla.
Nell’intervista su canale 5 papa Francesco diceva purtroppo inascoltato “… in questo tempo si deve giocare per l’unità, sempre. Non c’è il diritto di allontanarsi dall’unità. La lotta politica è una cosa nobile, i partiti sono gli strumenti. Quello che vale è l’intenzione di fare crescere il Paese. Ma se i politici sottolineano più l’interesse personale all’interesse comune, rovinano le cose». In altri termini «tutta la classe dirigenziale non ha diritto di dire “io” … deve dire “noi” e cercare una unità di fronte alla crisi». In questo momento, «un politico, un pastore un cristiano, un cattolico anche un vescovo, un sacerdote, che non ha la capacità di dire “noi” invece di “io” non è all’altezza della situazione».
Forse Renzi avrebbe dovuto ascoltare con molta più attenzione l’intervista di papa Francesco