Guerre

E’ da un mese che è scoppiata la guerra in Ucraina. Le immagine che da un mese vediamo in tutti i telegiornali, trasmissioni di attualità e politica, giornali, social media sono spaventose, orrende, ci colpiscono. E’ partita in tutta Europa una gara di solidarietà sia a livello politico istituzionale sia a livello di popolazione per sostenere il popolo ucraino che sta scappando dalla guerra. Siamo tutti pronti a sostenere le donne e i bambini che sono in arrivo nel nostro paese. E’ bello vedere la generosità spontanea che è nata per il popolo ucraino. Ma un pensiero mi viene. Siamo generosi perché generosi, o siamo generosi per interesse? Che differenza c’è tra la guerra in Ucraina che tanto ci colpisce il cuore, che ci apre alla generosità e tutti gli altri conflitti? Fino a gennaio 2022 la situazione nello Yemen causata dalla guerra che dura da oltre 8 anni, era definita da tutte le organizzazioni internazionali, a partire dalle Nazioni Unite, la più grave crisi umanitaria. Qualcuno di noi ha seguito, sta seguendo con lo stesso pathos la situazione nello Yemen? Credo essenzialmente che il motivo di ciò sia che la guerra in Ucraina è a pochi chilometri, a poche ore di distanza da noi è ai confini dell’ Europa, e potrebbe allargarsi arrivare anche al cuore dell’Europa e oltre. Le altre guerre le vediamo come fatto locale che non ci colpisce se non per quell’orda insopportabile di migranti , brutti, magari neri, mussulmani o di altre religioni ma non certo cristiani, che si spacciano per rifugiati ( vedi la dichiarazione di Salvini dopo l’informativa di Draghi che diceva “L’Italia ha il dovere di spalancare le porte a chi scappa.. mentre spesso si parla di guerre finte, questi profughi sono veri e scappano da guerre vere). E allora la nostra generosità, la nostra umanità sembra sparire. E un’altra cosa è la copertura mediatica sulla guerra in Ucraina: a volte sembra un reality show e ci domandiamo se quelle immagini sono vere o false. C’è da entrambe le parti un’informazione strumentalizzata/deformata/mistificata. In Ucraina ci sono tanti giornalisti che rischiano la vita per testimoniare quale sia la situazione ma succede anche che sia dia molta enfasi a notizie raccapriccianti ( vedi il bombardamento sul teatro di Mariupol) e non si dà enfasi invece alla situazione verificata giorni dopo) . Sicuramente se si dovesse fare un sondaggio e chiedere alla gente per strada commenti sul teatro di Mariupol, la stragrande maggioranza parlerebbe di una strage. Questa guerra come tutte le altre guerre (Siria, Afganistan, Yemen,somalia, Nigeria ecc) è terribile, disumana, inaccettabile. Allora contro tutte le guerre ci dovremmo schierare, dovremmo mobilitarci per supportare tutte le genti in fuga dal dolore, dall’orrore, dalla paura. Dovremmo smettere di farci guerra tra di noi, tra fratelli, fra comunità, in famiglia, al lavoro. Iniziare dal basso a costruire la pace. Imparare ad accogliere e non ad escludere. Imparare ad ascoltare anche l’altro.

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