Fonte: “La Repubbloca” del 2/6/2010 di FEDERICO RAMPINI
Novemila licenziamenti. Proprio mentre il mercato del lavoro americano consolida la ripresa, la scure si abbatte pesantissima
sul gigante dell’informatica Hewlett-Packard. Dal quartier generale di Palo Alto, nella Silicon Valley americana, è giunto ieri
l’annuncio di un taglio del 3% della forza lavoro (Hp ha 300.000 dipendenti). La riduzione degli organici sarà concentrata nella divisione che fornisce servizi di assistenza tecnologica alle utenze aziendali. Coincide con un consolidamento dei centri dati commerciali, che saranno ulteriormente automatizzati. I licenziamenti verranno spalmati sul prossimo triennio. Al termine però i
vertici di Hp promettono che assumeranno altri 6.000 addetti, in settori diversi: a rafforzarsi in risorse umane sarà la forza vendite
Il taglio della forza lavoro quindi corrisponde a un ulteriore balzo in avanti nei processi di automazionedei centri dati, formati da reti di computer che la Hp affitta alle imprese clienti come “memorie centralizzate”, ovvero per gestire i servizi di software di queste grandi utenze aziendali e professionali. Hp è il numero uno mondiale nella produzione di computer e stampanti. E’ anche al primo posto in termini di fatturato tra le società che producono hardware informatico. Ma questo settore è ormai considerato “maturo” e i
suoi margini di utile si sono assottigliati negli ultimi anni. Già nel 2002 la Hp operò un primo consolidamento attraverso la fusione
con la concorrente Compaq che portò alla creazione di un colosso da 87 miliardi di dollari (allora). Ma quello era ancora un matrimonio tra simili. Nel 2008 invece Hp ha fatto un’incursione nel mestiere dei servizi con l’acquisto di Electronic Data Systems (Eds). Quest’ultima era la più forte rivale di Ibm nell’offerta di assistenza e consulenza informatica “chiavi in mano” alle aziende, un business più redditizio della produzione di computer. Sempre più numerose infatti sono le aziende che in tutto il mondo preferiscono non avere una propria divisione interna che gestisce l’informatica, e si affidano completamente a un fornitore
esterno. Ibm fu la prima grande impresa informatica a riposizionarsi in questo senso per specializzarsi nei servizi alle aziende.
Questa evoluzione sembra destinata ad accelerare con la diffusione del “cloud computing” o “nuvola
informatica”, cioè la possibilità di fornire i servizi informatici via Internet, sfruttando una rete capillare di centri dati anziché i
costosi server ad alta potenza di un tempo. L’approdo verso cui si orientano i big del settore è quello di trasformarsi in “sportelli unici” dove le utenze aziendali possono soddisfare tutte le loro necessità di servizi informatici.
La riduzione di organici alla Hp è una conseguenza della fusione con Eds, l’ultimo capitolo della razionalizzazione e del taglio di costi conseguente a quella unione. Nel 2008 erano già stati licenziati 24.600 dipendenti per effetto dell’acquisizione. Di recente Hp ha
anche acquistato la società Palm, pioniera del “palmare” e oggi piccolooperatore di nicchia neglismart-phone.