Ammetto che non credevo nella vittoria del NO. Vedevo troppo sovraesposizione del Si in televisione, sui giornali, le dichiarazioni dei poteri forti, delle banche, dell’Europa che descrivevano futuri drammatici per l’Italia per cui mi aspettavo che per paura molti avrebbero votato SI. Tra le mie compagnie e conoscenze la maggior parte delle persone era per il SI. Per dare un segno di desiderio di cambiamento, per dare un messaggio che l’Italia è pronta per cambiare.
Io so, per quanto mi riguarda di avere votato nel merito della riforma, non mi piacevano alcuni personaggi che erano nel fronte del NO non tanto per il merito quanto per la presa di posizione contro Renzi, non mi è piaciuta l’intervista di ieri di D’Alema dove sogghignava per le dimissioni di Renzi. Mi hanno dato fastidio le varie interviste dei 5 stelle, di Fratelli d’italia, di Forza Italia ed altri che si sono accaparrati la vittoria.
La vittoria è solo la vittoria della Costituzione, che ha dimostrato di essere amata, desiderata e probabilemte ora è meglio conosciuta.
Ora Renzi ha dato le dimissioni e non aveva altra alternativa visto il modo in cui ha condotto la campagna referendaria. Nel discorso di ieri ancora una volta non ha voluto riconoscere la serietà, le motivazioni degli avversari. Sono per coloro, che hanno combattuto per il Si parole di riconoscimento e di rispetto, i votati del SI lo hanno fatto per il futuro dei propri figli, quelli del NO a quando pare lo hanno fatto per mantenere saldi i privilegi dei politici, per il male dei nostri figli e altro. Io credo che il futuro dell’Italia è sicuramente una classe politica diversa da questa che abbiamo, una classe politica che nasce dal basso e non dimentica i reali bisogno delle persona, che capisce che non è la riforma costituzione che cambia la vita, ma è una serie lotta alla corruzione e agli sprechi nelle grandi costruzioni, è la diminuzione delle tasse di conseguenza, perché meno corruzione significa più capitali da usare per il bene, significa la difesa del territorio, contro le speculazioni edilizie e significa maggior possibilità di turismo e lavoro. Sono leggi sul lavoro che riportano dignità. Dovrebbero tutti i politici dedicare una volta a settimana ad una attività di volontariato. Dovrebbero andare a dar da mangiare nelle mense dei poveri, dovrebbero andare, negli ospedali nei reparti oncologi pediatrici, dovrebbero andare nei punti caritas, dovrebbero frequentare per almeno un volta a settimana solo magari un’ora questi luoghi di realtà e sofferenza e capire le reali politiche economiche e sociali da mettere in campo per una ridistribuzioni delle ricchezze e per ridare fiducia e scopo a tanti che oramai sono presi solo da disperazione.
Cosa succederà nei prossimi giorni? Non lo so. Si avvicina il Natale per cui esprimo un desiderio. Che tutti i politici imparino ad ascoltare, togliendo dal proprio ascolto pregiudizi e che tutti i politici abbiano veramente l’unico interesse nel loro cuore e mente. Il bene comune.