Giovedì 9 marzo ho avuto un incidente d’auto. E’ stata e lo è ancora l’esperienza più brutta, per ora, della mia vita.
Non ho colpa, non andavo forte, ero passata con il verde, ma un’anziano correndo ( e qui tutti poi mi dicevano come correndo? Correva, non camminava velocemente: proprio correva) per andare a prendere l’autobus mi ha attraversato la strada senza guardare. Questione di secondi. Il tempo di realizzare cosa stava succedendo. Ho suonato, ho frenato ma non è bastato l’ho preso, è volato avanti atterrando rovinosamente a terra. Sono scesa dalla macchina gridando, non è possibile cosa ho fatto. Pensavo di averlo ucciso. Sono caduta in uno stato di shock, sono riuscita a comporre il numero del 113 ma non sono riuscita a parlare ho passato il telefono a qualcuno che era vicino a me, ho chiamato mio fratello ma anche lì non riuscivo a parlare piangevo solo ed ho passato il telefono sempre ad una persona vicino a me che cercava di calmarmi.
Sono giorni che vedo l’immagine davanti agli occhi, la rivivo e continuo a dirmi forse se avessi sterzato a destra, forse se avessi reagito qualche frazione di secondo prima, forse avessi schiacciato il freno con più determinazione forse se , forse se, forse…..
Tanti forse ma con i forse non si fa nulla. C’è una realtà e non la posso cambiare una persona si è scontrata con la mia macchina ora è in ospedale con il bacino fratturato. Vorrei andarla a trovare forse solo per un mio bisogno egoistico di sentirmi in pace con me stessa. Ancora non ci sono andata perché sto aspettando che l’agente della polizia locale che è intervenuto mi faccia sapere se la famiglia mi autorizza ad andare.
Alcuni amici mi dicono di non farlo che non farebbe bene a lui e non farebbe bene a me. Io non so che pensare. Da una parte non ho nulla da imputarmi, non ero sotto gli effetti di sostanze allucinanti, non avevo bevuto, non ero al telefonino, non ero insomma distratta nella guida, non stavo andando veloce, tanto più che la mia macchina non ha riportato danni, ero regolarmente passata con il verde e l’incidente è avvenuto lontano dalle strisce pedonali. Ma tutto questo non impedisce che io mi senta in uno stato di prostrazione e di inutilità.
Non riesco a capire i pirati della strada che dopo un incidente riescono a scappare e a non sentirsi responsabili di ciò che hanno procurato.