Ieri sera sono andata, dopo tanto tempo al cinema con il mio amico Carlo. La prima scelta sarebbe stata “L’ultimo lupo” non non era più in programmazione nel multisala che avevamo scelto, per cui abbiamo fatto la seconda scelta “Se Dio vuole”.
Pensavo di trovarmi di fronte al solito film un po’ americaneggiante, la solita commedia divertente ma che non aveva nulla da dire, alla cui fine della visione il commento spontaneo risulta essere “Carino ma proprio una cazzata”.
Invece è stata una piacevole visione, che mi ha fatto ridere ( con Carlo che mi chiedeva di contenere la mia risata squillante), e che mi ha fatto dire sta raccontando di me, è in parte la mia storia.
Da una recensione di Paola Casella su Mymovie “….La marcia in più di Se Dio vuole è la capacità di misurarsi con leggerezza e profondità con il tema del divino (e della chiesa in quanto istituzione “più oscurantista della Storia”, e della necessità di un sacerdozio attivo che sappia scendere in mezzo alla gente). Senza mai fare la predica, senza nemmeno mai prendere una posizione pro o contro Dio o la Chiesa, il film parla del bisogno di ognuno di noi di puntare a qualcosa di più alto di ciò che la realtà quotidiana ci offre, racconta ciò che manca ad ognuno di noi senza che nemmeno ce ne rendiamo conto, e come ognuno cerchi di riempire quel vuoto senza accorgersi che il modo migliore per farlo è imparare a guardare al di là del proprio naso. ”
E aggiungerei che parla dell’incontro, che io anelo, tramite il quale incontri Dio.
E’ una visione che consiglio