Oggi ero alla ricerca di un vecchio negativo e, cercando tra varie scatole, mi è venuta sottomano la scatola dove ci sono le lettere e le cartoline ricevute fino ai primi anni 80, poi chissà ho perso l’abitudine di scrivere lettere, e ho iniziato ad inviare e-mail che non ho più perse nei passaggi tra vari computer, cancellate per guasti o altro. E’ un’emozione particolare tenere tra le mani fogli ingialliti dal tempo.
Ho ritrovato lettere del 1975 quindi si parla di 41 anni fa.
C’erano anche lettere d’amore che non ricordavo di aver ricevuto. Il mio problema è che non ricordo i volti, ma, di tutte le lettere lette, ricordo i sentimenti, i momenti passati insieme il perché dell’amicizia.
No il rileggere un’e-mail non da la stessa emozione di leggere una lettera. Vedere la scrittura precisa, incasinata, con correzioni, aggiunte, cancellazioni che ti raccontano lo stato d’animo di chi ti stava scrivendo ti emoziona, ti riporta alla mente anche i profumi e i rumori legati a quella persona a quel momento raccontato. Rileggere una e-mail è asettico ti dice veramente poco.
Sono lettere degli ultimi anni di scuola superiore e dei primi anni di lavoro e di vita fuori casa genitoriale.
Riemergono i ricordi delle notti in cui gli amici di Sedriano a chiusura del bar mi arrivavano a casa verso l’una di notte e passavamo ore a parlare e a bere e poi loro andavano a casa a dormire ed io al lavoro. Erano i tempi in cui potevo dormire anche un’ora solo per notte e stavo benissimo.
Mi sono ritrovata i bigliettini che mi mandava Marco il mio “punto di riferimento” ( a quel tempo fidanzato, compagno era parola troppo impegnativa) di Marano sul Panaro. Primo bigliettino c’era la domanda e poi a distanza di giorni arrivava il bigliettino con la risposta.
Non c’è lettera che a rileggere mi abbia dato tristezza, ogni lettera ha generato un sorriso stampato sul viso per il piacere del ricordo.
Dovremmo riprendere carta e penna e ritornare a scrivere lettere di amore, di amicizia per riprovare anche il piacere dell’attesa della risposta, dell’odorare della busta che ti arriva, la gioia dell’apertura della busta e la gioia del vedere la scrittura dell’amico/a amato/a.
Ritornare ad avere tempi lunghi per assaporare emozioni, e non bruciare tutto con la velocità dei mezzi informatici odierni.