Ieri, grazie a Barbara che mi ha coinvolto, sono stata al concerto di Eugenio Finardi al Teatro dal Verme. Ammetto io non sono una grande ascoltatrice di musica, il mio orecchio non è musicale, anche se mi piace cantare , per questo mi sono iscritta al coro degli stonati. A scoltavo Eugenio Finardi quando ero ragazzina, lui agli albori della sua carriera . Poi non l’ho più seguito.
Andare al suo concerto è stato un ritorno al passato, alle emozioni di quegli anni, ai ricordi di momenti divertenti, pericolosi, emozionanti dove mi sentivo viva, rabbiosa, pronta a cambiare il mondo e invece la vita è stato altro rispetto a quello che immaginavo e speravo ai tempi. Non cambierei nulla di quegli anni, vorrei solo non essermi arresa e non essere scappata di fronte a situazioni dolorose e difficili.
Il concerto mi è piaciuto molto, ero seduta sulla sedia che continuavo a battere il tempo, a trattenermi dalla voglia di alzarmi e ballare perché tante canzoni mi trasmettevano gioia e voglia di ballare ma sarà stato il posto ( un teatro), sarà stato che il pubblico era per lo più formato da 50/60 tutti composti e seduti educatamente nei loro posti, non vedevo nessuno che come me si agitava sulla poltrona con la voglia di scattare in piedi e ballare per cui mi sono trattenuta, ma è stato difficile e brutto.
Ho voglia di andare ad un concerto e farmi trascinare dalla musica, ballare, sentire il corpo vibrare al suono della musica e gioire.
Inserisco qui alcuni link
sito ufficiale di : Eugenio Finardi
Extraterrestre – Musica Ribelle, le reunion live
Intervista su Ondarock
Biografia di Eugenio Finardi